La Tavernetta di Paolo e Chiara - Casavecchia, Città Metropolitana di Genova

Luca Bottino

Capitato per caso durante un mototour in questo posto, ho avuto l opportunità di gustare piatti tipici e deliziosi accompagnati da un genuino e gentile servizio al tavolo.
La qualità dei piatti soddisfa pienamente la nostra pancia, mentre il meraviglioso paesaggio circostante delle colline del Sassello, dopo il pranzo, invita al silenzio della mente.
Dal menù ho scelto antipasto di salumi misti e come primo polenta ai formaggi.
I primi molto gustosi e ben serviti, mentre la polenta (quella a lunga cottura, non istantanea) si assaporava in una fonduta di fomaggi dal sapore deciso e delicato.
Il pane é fatto in casa, buono come il caffè.

Marco Scala

Premesso che la pizza mi piace sempre e che farne una immangiabile è difficile, qua la pizza è assolutamente mangiabile e non si può dire che sia sgradevole, però impasto senza arte né parte e ingredienti idem. In più attesa di 1 ora di cui non mi capacito data la semplicità del prodotto offerto.

Domenico Casetta

Trovato per caso ( sgroppata in moto) ottima cucina la tagliata era buonissima e cotta alla perfezione, il pane fatto in casa speciale, anche il caffè l'ho trovato ottimo. il servizio ai tavoli veloce attento e gentile, bene il prezzo lo consiglio.

Claudio Barilaro

La semplicità delle persone paga sempre, soprattutto se avventore e proprietario coincidono. Passaggio bikers con sosta a pranzo con menù concordato. Troppo poco per valutare compiutamente ma vi garantisco che l'accoglienza è ottima. Da provare in altra occasione per meglio raccontare ma, nel frattempo, fermatevi anche voi alla Tavernetta

Mr. Luke

Ho mangiato la pizza e Il condimento é un po' troppo messo in modo casuale ci sono parti della pizza dove sostanzialmente mangi solo una margherita perché il resto é tutto spostato verso il centro o raggruppato altrove .

A parere personale l'impasto rimane troppo secco .

Buono il dolce.

Prezzi nella media.

Non ho provato la cucina

Nel complesso decisamente migliorabile

Chooks 2017

Abbiamo voluto dare fiducia ma è andata male.
In sintesi:
Scarsa attenzione al cliente
Menù decontestualizzato dal territorio e scarso di scelta
Pietanze poco curate e gustose
Prezzi cari

Di seguito la sintesi degli eventi.
Chiamo per prenotare e, facendo presente che mio figlio non mangia salumi, chiedo la cortesia di preparare un po' di bruschetta per un antipasto; tutto sommato è pane e pomodoro e il ristorante sembra fare grigliate quindi non dovrebbero esserci problemi.
Non mi viene negata e mi si dice di ricordarlo all’arrivo.
Siamo i primi ad arrivare, locale vuoto con circa metà dei tavoli apparecchiati.
Ricordo la richiesta della bruschetta ma mi sento rispondere in maniera negativa…
Non voglio cominciare in polemica, mio figlio salta l’antipasto e ci guarderà mangiare in attesa del primo.
Menù di Pasqua alla carta, privo di piatti del territorio (cima esclusa).
In una trattoria in aperta campagna ti aspetteresti di trovare un primo di ravioli o taglierini mentre l’offerta è Nidi di Rondine prosciutto e formaggio, Crespelle ai funghi e Trofie alla cenere (molta panna poco patè di olive).
Ci rifaremo coi secondi (spero).
Prendiamo tre Misti di Carne alla Brace (18 euro a piatto), una Porchetta, una Cima (mio figlio prende solo le patatine fritte).
La porchetta è composta da due fettine sottili come il prosciutto, tagliata a macchina e probabilmente comprata già fatta.
La cima è talmente fredda (di frigo) che mia madre la lascia nel piatto.
Il misto alla brace è composto da una braciola di maiale, uno spiedino e un pezzettino di salsiccia…
Nuova sorpresa, la carne alla brace non ha visto la brace e neppure la griglia (la carne è poco cotta e uniformemente grigiastra, priva delle classiche righe dovute alla griglia o del colore di abbrustolito tipico di una cottura alla brace).
All’assaggio tre su tre scartano il maiale, duro e poco saporito; stessa cosa vedo in uno dei tavoli che hanno ordinato il misto di carne.
Sembra carne congelata e cotta male perché anche gli spiedini non hanno quel colore di grigliato ma sono di un colore grigiastro, forse passati in forno ma non abbastanza per cuocere come si deve.
La cameriera, vedendo che buona parte delle pietanze rimangono nel piatto, chiede com’è andata…
Riferisco che tre su tre hanno trovato la carne troppo dura e poco gustosa.
Inutile contestare anche il resto, bisognerebbe dilungarsi in una lunga polemica a partire dalla mancata bruschetta ma è Pasqua, non ho voglia di discutere.
La cameriera risponde che lo farà presente (a chi?).
Prendiamo il dolce: una Pastiera Napoletana che poco assomiglia a quella originale che mi portava un collega di Napoli, due creme catalane e un gelato.
Quando paghiamo il conto (oltre 40 euro a testa, vino compreso) non ci sono sconti e neppure ci offrono un amaro (che non avrei preso dovendo guidare ma conterebbe il gesto).

Un paio di settimane prima eravamo andati in una trattoria che con circa 30 euro ci aveva dato il doppio in quantità, qualità, varietà, territorio e attenzione al cliente.

Aveva ragione chi commentava “Canavacciuolo pensaci tu”.
Non posso neppure pensare che il problema sia dovuto alla quantità di persone perché il locale è rimasto mezzo vuoto dall’inizio alla fine.

Ileana Bego

Accogliente e in una bellissima posizione per una pausa sul crinale del Tiglieto, panorama da assaporare

Pietro Capurro (Kaisose)

Pizza sottile ma davvero ottima. Buona scelta di birre e personale disponibile.